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Imprese post CoVid e la Gadgetmania per risollevare il fatturato

Quando i gadget personalizzati diventano le nuove forme di comunicazione aziendale per acquisire nuovi clienti

Spesso oggi ci si chiede: ma i gadget aziendali, sono davvero utili ad  avvicinare una clientela smart e distanziata? La risposta è sì. Oggi, in tempi di Covid, sono più che mai indispensabili nel processo di fidelizzazione del cliente. Un tempo avevamo penne, calendari ed agende; ora parliamo di oggetti eco-friendly e virali che si guadagnano con punti e scaglioni di acquisto.

Un gadget aziendale regalato, aumenta fiducia e fatturato

Questa, può sembrare una rima simpatica ma, se dietro a questo claim, scorgiamo quanto accaduto nell’ultimo anno, c’è  davvero poco da scherzare e rimare. Tuttavia, tralasciando le statistiche, la nota positiva si ravvede nella graduale riapertura delle partite iva rafforzata dalla voglia di recuperare il terreno perso e riconquistare così, i clienti fin qui costretti all’isolamento.

Ma la domanda che dobbiamo porci è: “il cliente che ci troviamo di fronte oggi, è lo stesso cliente che abbiamo lasciato un anno fa?”. Sicuramente no, perché l’isolamento lo ha costretto a modificare il proprio stile di vita, abitudini, mentre a livello globale, ha abbattuto quel Digital Divide che ostacolava la crescita tecnologica del nostro paese. Oggi, l’impresa che riapre, deve essere pronta non solo a dialogare con un’utenza più smart, meno offline e impratichita all’uso di carte di credito e strumenti di pagamento, ma anche più temprata sulla comparazione delle offerte e sulla fiducia trasmessa dal brand.

Navigando fra le nuove strategie di marketing che oggi più che mai sono chiamate a sintetizzare l’offerta commerciale dell’impresa e ristabilire un rapporto meno “distanziato”, la comunicazione tramite l’oggetto (il gadget personalizzato), è la forma di comunicazione più concreta nonché gradita che meglio assolve all’avvicinamento con un cliente per troppo tempo distanziato. Il tutto, affiancato ad un altro tema caldo per l’utenza filo-connessa di questi tempi: l’ecosostenibilità.

A tal proposito la domanda sorge spontanea: “è possibile coniugare una strategia di comunicazione vincente, efficace ed ecosostenibile?”.

Abbiamo girato la domanda ad una fra le aziende che popolano con successo il mercato del gadget e che da molti anni, è leader nella produzione di oggetti aziendali personalizzati e che attraverso linee di prodotti ecosostenibili e prodotti con materiali riciclati, ha saputo conquistare mercato e clienti anche in tempi di Covid.

Il CEO di Gadgetmania, produttore dal 1997, ci spiega che la richiesta di prodotti promozionali è cresciuta ad un ritmo frenetico negli ultimi 5 anni ed in tempi Covid, la crescita si è spostata sulle piattaforme online, fissando il segno “+” alle prenotazioni di oggettistica aziendale e gadget personalizzati. Tutto ciò, simultaneamente all’industria egli Stati Uniti, dove ha raggiunto il fatturato di 18 Miliardi secondo IBIS World segno che, la domanda sarà in crescita anche per il 2022.

Ma perché il gadget aziendale personalizzato rappresenta uno dei migliori strumenti di comunicazione, di fidelizzazione e di Cross Selling aziendale? Fino a qualche anno fa, fare promozione con i gadget aziendali voleva dire regalare ai clienti e dipendenti oggetti utili alla vita quotidiana come penne, agende e calendari, sfoggiando il logo aziendale come veicolo di brand awareness ma con il rischio che la qualità del prodotto, catalogava il gadget come “inutile”. Oggi, grazie a nuove tecnologie di personalizzazione e soprattutto ai nuovi canali di approvvigionamento, il gadget aziendale facilità la viralità di un concept, di una filosofia aziendale, fino a trasformare l’oggetto in un cult.

Pensiamo ad esempio agli zaini e trolley Urban tecnologici, oppure agli ombrelli ecologici di sughero  oppure ai kit portapranzo impilabili in bambù e vetro.  Grande apprezzamento hanno riscosso le borracce termiche con pulsante, i memopad e notebook in sughero e le bottiglie in vetro e legno con pouch in neoprene. Un’attenzione particolare però, va rivolta anche all’eco-friendly: block notes di carta riciclata, shopping bag realizzati con juta e manici in tessuto, pocket-lunch in fibra di bamboo. Ed ancora, le penne, prodotte con ogni materiale: in fibra di grano, in sughero oppure in alluminio.

Con questi presupposti innovativi, usciamo certamente  fuori dal concetto tradizionale di merchandising “di fine anno”, così come anche dal concetto di regalo al cliente e dipendente perché simpatico. Tutto, assume una nuova strategia di comunicazione che diventa rewarding e cross selling, ovvero regali ottenibili attraverso il raggiungimento di scaglioni di acquisto o di punteggio, mettendo così in moto altri elementi di fidelizzazione digitale come, il coupon e la gamificazione.

In conclusione, la nuova frontiera del gadget che diventa virale, passa non solo tramite il prodotto ma anche e soprattutto attraverso la scelta di fornitori molto attenti alla filiera di approvvigionamento e alla personalizzazione, con spiccate capacità nel decifrare tendenze da convertire in strategie.